Possumus enim paratum ad perjurium admonendo vel prohibendo a tam gravi peccato revocare: sed si non audierit, et coram nobis de re quam novimus, falsum juraverit, utrum prodendus sit, si proditus etiam in periculum mortis incurrat, difficillima quaestio est. Sed quia non expressit cui hoc indicandum est, utrum illi cui juratur, an sacerdoti, vel cuipiam qui non solum eum persequi non potest irrogando supplicium, sed etiam orare pro illo potest; videtur mihi quod se homo solvat etiam a peccati vinculo, si indicet talibus, qui magis possunt prodesse quam obesse perjuro, sive ad corrigendum eum, sive ad Deum pro illo placandum : si et ipse confessionis adhibeat medicinam

Infatti possiamo richiamare un uomo preparato allo spergiuro ammonindolo o vietandolo da un peccato così grave; ma se non ascolta, e davanti a noi, su una cosa che sappiamo, ha giurato il falso, se sarà tradito, se viene tradito corre anche il pericolo di morte, è una questione molto difficile. Ma perché non ha espresso a chi questo debba essere comunicato, se a colui al quale giura, o al sacerdote, o a chiunque non solo non può perseguitarlo imponendogli una punizione, ma può anche pregare per lui; Mi sembra che un uomo si liberi anche dal vincolo del peccato, se indica chi è più capace di giovargli che di ostacolarlo giurando, sia per correggerlo, sia per propiziarsi Dio per lui; se usa anche la medicina della confessione